Chi sono

Cresciuto con i poeti maledetti, e con un po' di quella poetica maledizione scolpita per sempre nei precordi dell'anima, nel tempo sono rimasto fedele alla soave malattia della forma. Esteta, decadente e parnassiano per vocazione, sono un idolatra dello stile e un seguace del bello. Credo nella divina e salvifica parola, madre generosa ed esigente, e nel potere creatore del logos, fonte di ogni bene. Credo nella scrittura come vita e nella vita come forma d'arte. Amo soprattutto la poesia, ma da anni mi dedico con impegno alla filosofia (specie medievale) e alla teologia, oltre che alla grande letteratura europea. Sono, e sarò sempre, un dantista innamorato. Saltimbanco della sillaba e alchimista dell'assonanza, folle orchestrale di ritmi e strascichi, non ho che da offrire all'ignaro passante la quintessenza di una farmaceutica interiore: scampolo d'immenso lasciato cadere per ventura nel tumulto del mondo...

Liber Salutis (2012)

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Canzoniere amoroso interamente redatto in endecasillabi e settenari, evidenzia forti legami con la tradizione stilnovistica (numerosi i rimandi a Dante, Cavalcanti e Guinizzelli) e una pesante eredità della poetica dello scarto (del Montale degli Ossi di Seppia e dello Sbarbaro dei Trucioli) impreziosite da qualche aulica celebrazione di matrice dannunziana. Opera della maturità e della perizia tecnica e stilistica, delinea un itinerarium mentis in Deum di acceso lirismo, in bilico tra rappresentazione e allegoria, tra sacro e profano. (altro…)