Saggio semiserio a metà tra l’indagine medica e la celebrazione bacchica, descrive gli effetti di una sbornia mattutina e di una sbronza serale con sorprendente precisione ‘scientifica’. Sulla scia di Baudelaire e Thomas De Quincey, raccoglie l’ardita sfida di dimostrare gli effetti del vino su personalità artistiche e inclini alla fantasticheria.