Chi sono

Cresciuto con i poeti maledetti, e con un po' di quella poetica maledizione scolpita per sempre nei precordi dell'anima, nel tempo sono rimasto fedele alla soave malattia della forma. Esteta, decadente e parnassiano per vocazione, sono un idolatra dello stile e un seguace del bello. Credo nella divina e salvifica parola, madre generosa ed esigente, e nel potere creatore del logos, fonte di ogni bene. Credo nella scrittura come vita e nella vita come forma d'arte. Amo soprattutto la poesia, ma da anni mi dedico con impegno alla filosofia (specie medievale) e alla teologia, oltre che alla grande letteratura europea. Sono, e sarò sempre, un dantista innamorato. Saltimbanco della sillaba e alchimista dell'assonanza, folle orchestrale di ritmi e strascichi, non ho che da offrire all'ignaro passante la quintessenza di una farmaceutica interiore: scampolo d'immenso lasciato cadere per ventura nel tumulto del mondo...

Perdutamente Riversi (2003)

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Raccolta che nasce e si sviluppa sotto il segno di un'accorata adesione al rimpianto. Libro dell'evanescenza del tutto, della sconfitta del senso di fronte a una perdita costante di punti fermi, di sentimenti a cui aggrapparsi nel diuturno estrinsecarsi del disastro. (altro…)

Scritti Novelli (2002)

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Opera d'esordio acida e struggente, un condensato di visionario lirismo e onirica sostanza franto in un lessico dagli echi volutamente arcaizzanti che insiste su un verso essenziale. Emerge a tinte forti la spontanea vigoria dell'inedito, dell'originale, secondi i crismi di un espressionismo talora raccolto in soavi abbandoni romantici. (altro…)