Lettura-Evento della “Ke-vina Commedia”: Canto primo

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Poema in cinque canti in terza rima alla vineria Ke Vin! di Treviso

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IL TESTO DEL PRIMO CANTO:

Nel mezzo del bicchier di nostro bere

mi trovai nella cieca oscurità

d’un triste stato tetro d’ombre nere:

nel regno arido della sobrietà.

Quand’ecco che una voce alquanto ferma

mi disse “muoviti, vien via di là!”

Così mossi i miei passi da quell’erma

piaggia e mi volsi verso quelle coste

con lena affannata di pachiderma

e vidi due che facevan le poste

e timoroso chiesi i loro nomi.

“Io son Vincenzo”, disse il primo, “l’oste

col qual non è lecito si questioni,

ed Enry è questo alla sinistra parte,

il figliol mio che non ha paragoni

nel mescer di Bacco il nettare e l’arte

sopraffina conosce del cicchetto.”

Ed io “ditemi, prego, se diparte

da questo luogo triste e assai sospetto

un rio di vin che possa con certezza

seguire per tornare sotto il tetto

dove regna con giubilo l’ebbrezza.”

E ‘l buon Vincenzo a me: “devi venire

nel posto dove il vino è contentezza,

dove si ride e beve a non finire,

devi venire da Ke Vin, la nostra

vineria, o qui rischierai di morire

per questa sobrietà! Ma prima, mostra

terribile vedrai di chi non beve

perché tu sappia che in orribil giostra

è martoriato con gelida neve

e altre più dolorose punizioni

chi acqua soltanto o simil broda beve

e così saprai che le lor pozioni

che qui li tengono in dannoso scacco

fuggir dovrai come marci bubboni

e ogni giorno inneggiare al nostro Bacco.”